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MANTRA YOGA
Forma di yoga prevalentemente fondato sull’impiego di mantra (brevi formule di preghiera), formule efficaci a vari livelli esoterici.

Alcuni testi ritengono che le tecniche mantriche abbiano una particolare importanza ai fini della realizzazione spirituale, altri inseriscono il mantra-yoga in un più articolato sistema di pratiche ascetiche accanto al Laya-yoga, Hatha-Yoga e Raja-yoga.

Il Mantra o Mantram (come viene chiamato in alcune regioni dell’India) è una potente e breve formula sonora spirituale che ha la capacità di trasformare la coscienza. Non c’è nulla di ipnotico o di magico, è solo una questione di pratica e soprattutto di non scoraggiarsi se non si ottengono subito i risultati sperati. Quando pratichiamo il Mantra stiamo richiamando il più grande potere che siamo in grado di concepire: possiamo chiamarlo Dio, Realtà Ultima o Sè Interiore, qualunque nome gli attribuiamo, con il Mantra stiamo richiamando la parte migliore che c’è in noi. E’ una pratica che si riscontra sia nelle religioni occidentali, dove prende il nome di Nome Santo, sia nella religione induista che in quella buddista, dove prende appunto il nome di Mantra. E’ fondamentale che una volta scelto il Mantra non si cambi, per non rischiare di fare come il contadino che per trovare l’acqua, scava innumerevoli buche in superficie senza risultato, mentre se avesse impiegato lo stesso tempo per scavarne una sola profonda l’avrebbe sicuramente trovata.

Tutte le grandi religioni hanno prodotto potenti formule spirituali per poter richiamare questa Realtà Ultima che, nella tradizione cattolica e in molte altre (soprattutto in quelle ortodosse), prende il nome appunto di Nome Santo o Nome Divino. Queste formule fanno parte di una più vasta serie di preghiere anche se il Mantra non è una vera e propria preghiera; con la preghiera, infatti, noi chiediamo qualcosa, mentre con il Mantra cerchiamo di avvicinarci al divino. Il Mantra ha anche una funzione calmante a livello mentale ed è uno dei modi più semplici per manifestare la presenza del divino. Quando lo ripetiamo mentalmente (soprattutto nelle prime volte per chi non ha ancora sviluppato tecniche di meditazione) è molto importante non distogliere l’attenzione, dopo aver raggiunto un certo livello di pratica lo si potrà anche intonare. Quindi all’inizio sarà importante ripeterlo mentalmente senza cercare di combinare ritmicamente il Mantra con i processi fisiologici quali la respirazione ed il battito cardiaco, queste cose tenderebbero solo a sminuire il suo potere.


La ripetizione del Mantra è una antica tecnica dinamica con la caratteristica di possedere un potere cumulabile, infatti più lo si ripete più esso affonda le proprie radici nella nostra coscienza tanto che continueremo a ripeterlo mentalmente senza nemmeno rendercene conto. Per quanto riguarda la scelta del Mantra questa dipende sicuramente dalla società e quindi dalla cultura in cui si è cresciuti, se si è cattolici è possibile che si prediliga un Mantra cattolico, è anche vero però che ci sono persone che, proprio per questo tipo di aspetto, sono refrattarie a determinati Mantra; in questo caso si possono utilizzare delle formule che non presentano il nome implicito della divinità. Essendo i Mantra delle formule, conviene utilizzarne alcuni tra quelli testati e di potere sicuro (non è utile crearne di propri) per richiamare la divinità.

Un Mantra è una combinazione di sillabe sacre che formano un nucleo di energia spirituale; il suo scopo è quello di fungere da magnete per attrarre le vibrazioni spirituali, o da lente per metterle a fuoco.Secondo le Upanishad, le antiche scritture dell'India, la dimora originale del Mantra era il Parma Akasha, o etere primordiale, l'eterno e immutabile substrato dell'universo da cui l'universo stesso è stato creato nell'emettere il primo suono, Vach. (Un simile resoconto si può trovare nel Vangelo di San Giovanni: «All'inizio era il Verbo...»).I Mantra esistevano all'interno di questo etere ed erano percepiti direttamente dagli antichi rishi, o veggenti, che li traducevano in una struttura udibile di parole, di ritmo e di melodia.Il Mantra non è una preghiera. Una preghiera è formata da parole di supplica scelte dal devoto, mentre il Mantra è una combinazione precisa di parole e di suoni: l'incarnazione di una particolare forma di consapevolezza, o Sakti.La radice 'man' della parola Mantra significa in sanscrito "pensare"; il suffisso 'tra' deriva invece da 'trai', che vuol dire "proteggere,, o liberare dal vincolo del samsara, o del mondo fenomenico".
Di conseguenza la traduzione del termine Mantra è: "Il pensiero che libera e protegge".In un Mantra ci sono però molti livelli di significato che devono essere sperimentati perché siano effettivamente compresi, in quanto una spiegazione intellettuale abbraccia soltanto una piccola parte di ciò che esso vuole dire.Il canto, o la recitazione, dei Mantra attiva e accelera la forza creativa spirituale, promuovendo armonia in tutte le parti dell'essere umano. Il devoto viene gradualmente convertito in un centro vivente di vibrazione spirituale, che è sintonizzato con qualche altro centro di vibrazione infinitamente più potente, e tale energia può essere acquisita e diretta a beneficio di chi la usa e di altri.

Ogni Mantra ha sei aspetti:
un Rishi, o veggente;
un Raga, o melodia;
il Devata, o deità che presiede ad esso;
un Bija, o seme di suono;
il Sakti, o potere;
e un Kilaka, o pilastro.

Attraverso la loro percezione intuitiva, i rishi si sono aperti alla rivelazione dei Mantra e sono stati capaci di riconoscere la loro efficacia come canali attraverso cui la grazia, la conoscenza e il potere fluiscono dal Divino. Questi antichi veggenti hanno compreso che i loro poteri erano destinati a essere impiegati al servizio degli altri e come guida per la razza umana.I Mantra sono stati trasmessi di generazione in generazione, da Guru a discepoli, e in questo processo il potere dei Mantra è aumentato enormemente. Miliardi di ripetizioni da parte di innumerevoli devoti nel corso dei secoli hanno portato alla formazione di una vasta riserva di potere che aumenta la forza spirituale insita nei Mantra.Il raga è paragonabile alla linea melodica occidentale: un suono, o una sequenza di singoli suoni, senza armonia. Quando si recita un Mantra è di estrema importanza non cambiare il raga e la sua chiave, perché la cadenza di vibrazione su cui il suono è basato costituisce una parte integrante del Mantra. Tutta la musica indiana è basata sulla comprensione che in ogni suono esistono due aspetti: l'espressione udibile e la sottile essenza-suono che trasporta il significato e che deriva dallo Spirito eterno. Questa essenza è chiamata Shabda, oppure Vach.

La cultura indiana afferma che il desiderio di dare vita alla manifestazione da parte del trascendente è già una realtà assolutamente concreta, una prima vibrazione espressa dallo stesso trascendente, come il desiderio nella mente dell'uomo che vede la mela. Tale vibrazione sarebbe la Om. La Om precederebbe l'espressione della manifestazione. E' come dire che questa vibrazione si trova tra l'idea e la sua materializzazione o messa in pratica.
Ecco perché in alcune le lezioni di yoga si inizia cantando la Om. Per mettere gli allievi nella condizione di suggerire a se stessi di trovarsi come minimo tra il materiale e il trascendente, tra la tangibile manifestazione e Dio ed iniziare a prendere in esame i fenomeni da quel punto di vista. Lo Yoga infatti mira all'esperienza del trascendente e con la Om è come se scegliessimo di collocarci su una piattaforma spaziale intermedia tra l'uomo e Dio, tra il materiale e lo spirituale. Da questa piattaforma si può azzardare l'ipotesi di un viaggio verso l'esperienza sovrumana.

Vediamo ora altri aspetti della Om. Essa rappresenta la somma di tutti i suoni presenti nella manifestazione. La lingua sanscrita ha creduto di raggruppare in 50 suoni la tipologia delle vibrazioni universali dando vita ad altrettanti segni grafici che corrispondono alle lettere dell'alfabeto. Tra queste ce ne sono tre, che poi diventano due, e vedremo come, le quali praticamente li comprendono tutti.Questi suoni sono corrispondenti alle lettere A U M.

Da un punto di vista pratico:
la lettera A, quando si pronuncia, e provate a farlo, ha una collocazione fisica bassa nella gola;
la lettera U al centro sul palato;
la lettera M sulle labbra.
Tutti gli altri suoni si collocano nella cavità orale all'interno di queste tre posizioni, e per questo le comprendono tutte, assumendo quel giusto valore di sintesi universale.

Ecco cosa la Om rappresenta: la sintesi universale della vibrazione materiale divina espressa.


 
 


Il mantra OM (AUM), viene spesso utilizzato per rappresentare simbolicamente la sintesi di tre aspetti differenti del tre in uno,  un tema comune in molti aspetti dell'Induismo. Questo implica che la nostra attuale esistenza definita come mithya, o 'realtà minore', deve essere trascesa al di là del corpo e della mente intuendo che la vera natura dell'infinito, la natura di Dio, è immanente, trascende la dualità, essendo e non essendo, e che non può essere descritta a parole, ma solo sperimentata.All'interno di questo simbolismo metafisico, il tre viene rappresentato dalla curva più bassa, mentre la curva più alta e la coda sono rappresentate dal simbolo  "OM", sottomesso all'Unità, rappresentato da un punto e da una piccola ombra luna-crescente, conosciuta come chandra-bindu.

La parola Mantra, letteralmente significa strumento per la mente, ed è qualcosa in grado di indurre una diversa natura vibrazionale.

Come dicevamo all'inizio, la mente emette diversi tipi di vibrazione. Vi sarà capitato di entrare in certi luoghi dove la presenza dei pensieri di qualità bassa dei presenti non vi faceva sentire a vostro agio. Diverso è il tipo di vibrazioni emesso dalla mente di un assassino rispetto a quello della mente di una madre che si rivolge a un neonato. Potete constatarlo anche in pratica: la voce della madre assume toni sottili, alti ed acuti, sicuramente di natura superiore. Di diversa qualità sono le onde cerebrali, infatti, che lei emette.Proprio partendo da questo presupposto il mantra stabilisce che si possono praticare, volontariamente, diversi tipi di onde cerebrali fino, attraverso la ripetizione ossessiva, a modificare quelle naturali. L'obbiettivo è di indurne di migliori, abituando la mente a esercitare pensieri della stessa natura.
Questo è ciò che il mantra si prefigge, in qualche caso, ha la pretesa di portare la mente a vibrare all'unisono con Dio.


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